sabato 10 novembre 2012
CRONACA
DI UNA MORTE ANNUNCIATA
Genova,
10 novembre 2012.
Il
3 novembre u.s a Lodi (MI) durante il servizio di pattuglia come
Carabiniere di quartiere perde la vita il Carabiniere Giovanni Salvi
48 anni, si trovava in centro storico a Lodi e probabilmente durante
un controllo è stato ammazzato. Oscure fino ad adesso la dinamica
del fatto poiché è successo in una zona non coperta da telecamere
di sorveglianza. Di certo c'è che lascia una moglie e due figlie di
15 e 21 anni, una altra famiglia distrutta a causa del “DOVERE”.
Per chi è stato del mestiere come lo scrivente, non può non
soffermarsi su un fatto: il Sali è stato ucciso con la sua pistola
d'ordinanza con tre colpi uno di questi al cuore che è stato
mortale, e questa era per giunta anche ancora agganciata al
correggiolo. Vogliamo veramente berci questa turpe assurdità? Certo
che no! La dinamica è molto probabilmente dovuta a qualche balordo
che vedendo il Sali da solo a pensato bene di procurarsi un'arma a
sue spese, ma non ha fatto i conti con l'oste. Infatti la reazione
del Sali è stata pronta ed immediata per cui ne è nata una
colluttazione durante la quale sono stati esplosi 3 colpi che hanno
ucciso il militare. Questa almeno dalle fonti ufficiali è quello che
si può dedurre. La presenza sul posto del Comandante Generale però
non rallegra affatto, quando si muove un personaggio che non ha mai
brillato di luce propria c'è da aspettarsi che ci sia sotto qualcosa
d'altro, qualcosa di inconfessabile da tenere nascosto senza che
nessuno sappia. Il fedele servo di regime è andato personalmente sul
posto per far che? Subito poi i funerali in pompa magna presenti
tutte le autorità, la celerità dell'autopsia ed altro fanno temere
qualche strano insabbiamento. No, però noi non ci stiamo vogliamo la
verità e vogliamo che i vertici dell'Arma che hanno sempre ignorato
quanto già segnalato dal CO.BA.R. Veneto ed il CO.CE.R. Sui rischi
ed i pericoli, del servizio del carabiniere di quartiere. Ho sempre
personalmente affermato che tale servizio è assolutamente inutile e
rischioso come persino l'U.N.A.C. Ha sempre detto e stradetto. Troppi
gli avvertimenti, e tutti puntualmente ignorati, da quei vertici che
sicuramente non pagheranno per la loro responsabilità. Del resto
devono asservire le bizze ed i capricci nonché quegli stupidi
atteggiamenti elettoralistici dei governi di turno, per potere
politico che riconoscente per i loro “SPORCHI SERVIZI” gli fa
fare carriera, sulla pelle del personale di base. No, vogliamo la
veità non ci interessano i soliti cerimoniali da lucerna e
pennacchio, e le solite frasi di circostanza. Basta con le solite
sceneggiate e si abolisca al più presto, questo scempio che si
chiama poliziotto o carabiniere di quartiere, e per favore chi ha
sbagliato paghi. Generale Gallitelli se lei non è in grado di fare
il comandante generale per favore tolga il disturbo con le sue
dimissioni immediate.
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