sabato 27 febbraio 2010

Carabinieri: una questione morale anche per la Rappresentanza Militare.

Dal sito del Partito dei Militari www.partitorittimilitari.org traggo quest'interessante articolo che impone anche a noi una seria riflessione sulla questione morale.

RAPPRESENTANZA MILITARE: COMELLINI (PDM), NOSTRA CONTRARIETA' E' CONFERMATA DA AVVIO PROCESSO A CARABINIERE.
Roma 26 Feb - "Le numerose interrogazioni rivolte al ministro della Difesa con cui il deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm), ha chiesto immediati interventi per ristabilire legalità e trasparenza nelle attività della rappresentanza militare, in particolare con riferimento ai fatti accaduti nell'Arma dei carabinieri, sono ancora senza risposta." - lo dichiara Comellini, segretario del Pdm - "La richiesta di rinvio a giudizio formulata lo scorso mese di dicembre 2009 dal sostituto Procuratore militare presso il Tribunale militare di Roma, nei confronti di un maresciallo dell'Arma membro del Cobar della Legione carabinieri Lazio, imputato di "reato continuato di ingiuria, minaccia e violenza ad inferiore", confermerebbe quanto abbiamo esposto nelle interrogazioni rivolte al ministro La Russa." - aggiunge Comellini - "Il militare offeso dal reato aveva segnalato delle presunte irregolarità amministrative commesse dai colleghi dello stesso Cobar e per questo motivo - prosegue - fu aggredito e picchiato all'interno della caserma sede del Comando della Legione carabinieri Lazio. La stessa procura aveva poi avviato una indagine in cui si ipotizzava il reato di "falso in fogli di via e simili" a carico di ignoti. Ad oggi, i vertici dell'Arma non sono ancora intervenuti nella vicenda, nonostante il 17 marzo prossimo si svolgerà l'udienza preliminare presso il Tribunale Militare di Roma, e la loro latitanza sulla vicenda, come quella del ministro della Difesa, mi induce a riflettere se i fatti a cui si riferisce la richiesta di rinvio a giudizio abbiano una portata maggiore di quanto si possa immaginare, atteso che proprio sulle irregolarità riscontrate avevamo presentato delle dettagliate interrogazioni per le quali attendiamo ancora risposte. Abbiamo sempre definito la rappresentanza militare come un organismo inutile e fine a se stesso perché privo di quegli effettivi poteri che caratterizzano i sindacati, ed è innegabile che in un simile contesto orfano di democraticità e alle dirette dipendenze dei vertici militari possano annidati strani centri di potere che operano al limite della legalità. Mi auguro che questa vicenda sia un caso isolato - conclude Comellini - perché, altrimenti, potrebbe essere molto difficile per il ministro spiegare i motivi per i quali ancora non è intervenuto nei modi da noi più volte sollecitati.".

Carabinieri taglieggiatori a Ferrara.

Pubblico questa lettera molto eloquente e perfettamente in linea con quanto questo blog ha intezione di fare, i commenti li lascio alla vostra discrezione, la fonte è questa: http://www.blogniagara.it/index.php?action=anteprima&id=4

Confindustria Sede
00144 Roma (RM) - Viale Dell' Astronomia, 30
C.A. Presidente Nazionale Confindustria Dott.sa Emma Marcegaglia

Confindustria Emilia-Romagna
40123 Bologna (BO) - V. Barberia, 13
C.A. Dott.sa Anna Maria Artoni

Confindustria Unindustria Ferrara
44121 Ferrara (FE) - Via Montebello, 33
C.A. Dott. Piero Puglioli


Gent.ma Presidente Nazionale Confindustria Emma Marcegaglia

Mi chiamo Mauro Carretta e sono presidente del Consiglio di Amministrazione della società Niagara s.r.l. con sede in Poggiorenatico di Ferrara.
La mia azienda, insediata sul territorio dal 1997, occupa 30 dipendenti e gestisce un impianto di smaltimento di rifiuti industriali con attività certificata secondo le norme UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001 e OHSAS 18001.
Gli impianti aziendali sono annoverati tra le BAT – migliori tecniche applicabili - e sono continuo oggetto di studio da parte di numerose università europee.
La mia azienda è un punto di riferimento per smaltimento di rifiuti e bonifiche ambientali.

Orbene, carissima Presidente, noi siamo iscritti all’Unione Industriali di Ferrara e siamo fieri di continuare ad esserlo perché non abbiamo pagato il pizzo.
Condividiamo in pieno la questione morale da lei sollevata sull’indegnità del pagamento del cosiddetto pizzo da parte di coloro che perciò solo dovrebbero essere espulsi dall’associazione.
Noi ci siamo rifiutati di pagarlo, anche se questo ci è stato chiesto da uomini in divisa, sottufficiali del NOE di Bologna, durante un’indagine che essi conducevano contro di noi, in concorso con Marco Varsallona, consigliere delegato all’Ambiente di Confindustria a Bologna.
Avremmo dovuto pagare dai 20 ai 40mila euro per ammorbidire l’inchiesta e non finire in galera per reati che riteniamo fermamente di non aver commesso.
Ci è stato detto che avremmo dovuto poi pagare per “avere la pace” riguardo ai controlli del NOE.
Li abbiamo denunciati più di un anno fa.
Sono stati informati della nostra denuncia dall’Arpa di Ferrara, e da allora si sono ripromessi di “massacrarci”.
Numerosi clienti ci hanno detto che non potevano più venire da noi perché ciò gli era stato detto dai NOE di Bologna: li abbiamo persi.
I due sottufficiali del Noe sono stati indagati e intercettati dalla Procura di Ferrara grazie a un’inchiesta condotta dai Carabinieri di Ferrara in modo assolutamente imparziale, sereno e – ritengo – esemplare a tutela della stessa Dignità dell’Arma ed a suo Onore.
Cara Presidente, lo stesso comandante dei Noe di Bologna, interrogato in Procura, si è dichiarato impossibilitato a spiegare i comportamenti dei due sottufficiali, così come emergevano dagli atti di inchiesta e dalle conversazioni intercettate.
Non solo, ma colleghi dello stesso ufficio del Noe di Bologna hanno partecipato alle attività difensive degli avvocati dei due concussori indagati (uno degli avvocati è fra l’altro la moglie di uno di essi), al solo fine di screditare l’immagine mia e dei miei collaboratori che avevano denunciato i loro colleghi indagati. Essi hanno parlato dell’inchiesta contro di noi, che nulla c’entrava, e non di quella ben più grave contro i loro colleghi.
Noi dell’inchiesta contro di noi non sappiamo ancora nulla, in quanto nulla di specifico ci è stato ancora contestato.
La Procura di Ferrara, viceversa, ha chiuso le indagini nell’inchiesta contro i due sottufficiali del Noe ritenendola fondata e trasmettendo poi gli atti per competenza alla Procura di Bologna.
Orbene Presidente, a tutt’oggi i due sottufficiali che ci hanno chiesto il pizzo e da noi denunciati, nonostante lo sconcerto del loro comandante espresso davanti al PM di fronte a intercettazioni telefoniche e ambientali da definirsi eufemisticamente imbarazzanti per il loro contenuto inequivocabile, continuano a rimanere in servizio insieme ai loro colleghi, liberi di operare sul territorio e di fare indagini nei nostri confronti.
Ora mi perdoni, ma le vorrei chiedere se ritiene che tutto ciò sia giusto e compatibile con uno stato di diritto, e con la trasparenza e l’imparzialità che si devono sempre richiedere ed esigere dai pubblici uffici.
E le chiedo: ma se il pizzo viene chiesto da persone in divisa, che cosa deve fare l’imprenditore industriale secondo lei?
Forse è meglio essere espulsi da Confindustria per preservare la propria azienda?
Noi – può starne certa – ci assumeremo tutte le nostre eventuali responsabilità, anche perché non possiamo di certo fare diversamente. Marco Varsallona si è dimesso dalla sua carica in Confindustria di Bologna.
Ma le sembra giusto, invece, che il solo fatto di portare una divisa consenta ai due sottufficiali che ci hanno chiesto il pizzo di far finta di niente e di continuare a “massacrarci” come si sono ripromessi più volte di fare nelle conversazioni intercettate?

Con grande stima e rispetto.
Suo Mauro Carretta

venerdì 26 febbraio 2010

Pasquino il carabiniere piccolino

Questo che leggerete qui di seguito è un esposto anonimo; ho deciso di pubblicarlo nonostante il marcato linguaggio da caserma, poco proverbiale per la verità, ma credo che esso sia molto illuminante sullo stato dell'umore che regna tra i carabinieri. Uno spunto per riflettere sulla condizione del carabiniere oggi e su cosa sia diventata l'Arma, a voi l'ardua sentenza, buona lettura.


ALLA PROCURA MILITARE DELLA REPUBBLICA

-Viale delle Milizie, 5/C 00192 Roma-

AL GENERALE LEONARDO GALLITELLI

Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

-Viale Romania, 45 00197 Roma-

AI COBAR D’ITALIA

AI COIR D’ITALIA


Signori, l’Arma dei Carabinieri è stata venduta!

Duecento anni di Storia gloriosa ed irripetibili storie di valorosi e silenziosi eroi che continuano con il loro lavoro a farle onore, sono andati persi! Delusi da un comandante generale che, quale suo primo atto (ordine del giorno del 23 luglio 2009) con una frase infelice, ma significativa “assumo il comando dell’arma dei carabinieri con animo sentitamente grato per il privilegio e la fiducia che il GOVERNO mi ha concesso” Tradotto: “CARABINIERI NO GRAZIE! DA OGGI COMANDA BERLUSCONI CHE MI HA NOMINATO”. Non fu proprio così quando i carabinieri e non altri arrestarono il capo del governo fascista. Sarebbe possibile oggi questo? NO! Ve lo ha detto il comandante generale.

E chi se ne frega se gli stipendi sono da fame (da almeno dieci anni non c’è un aumento significativo) chi se ne frega se le famiglie soffrono economicamente, se le mogli sono COSTRETTE a lavorare per mandare avanti la baracca o per pagare il mutuo o l’asilo dei figli! Provvedimenti a favore del personale? NESSUNO. Tutte inutili cazzate (qualche torneo di calcetto qualche convenzione con uno sconosciuto negozio o con un medico raccomandato) ma niente di concreto. E L’ARMA DEI CARABINIERI VA A SFACELO. TANTO I GENERALI SONO COMODI NELLE LORO POLTRONE, INTASCANO A FINE CARRIERA NON UNA MA DUE TRE PENSIONI. SI FANNO RICHIAMARE, SE FANNO I BRAVI, CIOÈ SE SI FANNO I CAZZI LORO, IN SERVIZIO FINO A SETTANTA ANNI (VEDI MENCAGLI – BARBATO – LO SARDO).

Uffici stracolmi di personale, ma allora a che è servita l’automazione? È servita a pagare fior di ditte informatiche che vendono pacchetti esclusivi e che non funzionano perché starati rispetto ai computer (è il caso dell’applicativo 2008 che NATURALMENTE non può girare su macchine del 2003, e in Piemonte questo lo sanno bene tutte le stazioni. Quello che non sanno è che ogni applicativo costa circa cinquemila euro) pagati a prezzi altissimi e che ricompensano assumendo i figli di questo o di quello. Certo NON I VOSTRI FIGLI!

E le stazioni, vanto dell’arma dei carabinieri, piangono miseria e non riescono a fare neanche una pattuglia al giorno. Altro che polizia di prossimità! Per non parlare di Roma, dì Milano, di Palermo» di Napoli, di Bari, di Genova, di Bologna, di Venezia, di Torino dove le ordinanze arrivano dalle compagnie non prima delle otto di sera e magari il giorno dopo ti tocca fare un servizio notturno. Con quale predisposizione e con quale riposo? E poi succedono i casini perché la gente oltre ad essere scoglionata è fisicamente stanca di sopportare! E così tutti vogliono andare all’estero per fare soldi o ai reparti speciali, o ai servizi (solo conoscendo qualche politico) o almeno in un ufficio della regione. Anzi scusate LEGIONE! Perché quel somaro di SIAZZU che per fortuna se ne andato a godersi la sua barca in Sardegna, dopo aver sistemato il figlio capitano in Umbria (mica in Sicilia o in Campania) l’ unica impronta che ha voluto lasciare di sé è stata quella di cambiare il nome! È chi se ne frega) Che cosa ha fatto per il personale? NIENTE nemmeno cento lire (anzi un euro di aumento) VERGOGNA! Carabinieri di Olbia ignoratelo, è un civile e non è degno di un vostro saluto! I GENERALI CONOSCONO L’ANNUARIO A MEMORIA ED ALCUNI LO HANNO SEMPRE A PORTATA DI MANO PER FARE CARRIERA. Ma che ci sono andati a fare COTTICELLI a Roma che quando stava allo SME si faceva accompagnare i figli a scuola con la macchina di servizio e che da Roma non si è mai spostato perché la moglie è una dentista. COPPOLA a Palermo dopo essersi fatto centinaia di milioni girando il mondo e che non capisce niente di mafia e polizia giudiziaria. VISONE a Bari che sa solo guardare il mare, CAVALIERE (che è scappato dalle grinfie di GASPARRI se no gli rompeva il culo) a Padova, SCURSATONE, che non ha mai comandato un comando provinciale a Milano! Solo per la carriera! Di noi non gliene frega a nessuno. E il nostro bravo capo di stato maggiore, Gen. “signorsì ESPOSITO”, incapace di fare qualsiasi cosa che turbi l’animo del comandante, e i capi reparto chiusi nelle loro stanze, che non capiscono un cazzo di niente! E i colonnelli, ì tenenti colonnelli buttati nelle legioni o nei comandi provinciali solo con lo scopo o di fare carriera o di farsi i cazzi loro quando hanno capito che non possono fare carriera. Tanto, poi si fanno chiamare tutti GENERALI ma la gente che ne sa e pensa di parlare con un vero generale dei carabinieri. Oggi invece ci sono più colonnelli che vicebrigadieri! Sicuro, conti alla mano.

Questa è l’arma dei carabinieri? Beh tenetevela. Anzi se la tengano! Vi preannuncio, e sfido il comandante generale a provare il contrario, con numeri alla mano che è previsto entro il 2013 un ridimensionamento dei carabinieri a favore della guardia di finanza! Perché i finanzieri producono moneta portano soldi al governo e allora possono dettare legge! La polizia ha le autorizzazioni amministrative! E noi che cosa passiamo offrire? Possiamo togliere una contravvenzione! Niente di più! E se ci scoprono ci denunciano pure! Giustamente.

Questa è l’arma comandata da un generale che è stato “avvisato” dai suoi fedelissimi TOMMASONE e CAGNAZZO ed ha salvato personalmente il ministro LA RUSSA da una “situazione imbarazzante” (femmine e cocaina) soffiando così il posto a TOSCANO che aveva già la nomina nel cassetto! E accontentato e messo a tacere con un posto al consiglio di stato!

O i carabinieri che fanno i furti in Emilia Romagna e tutto viene messo a tacere, anche se il comandante della legione che andrebbe rimosso su due piedi perché non gliene frega un cazzo e deve congedarsi perché non è stato promosso e sta là da cinque anni, grazie alla protezione del capo della segreteria del ministro della difesa che è di Ravenna poveri noi! In che mani siamo caduti! Se a rappresentarci c’è l’attuale COCER che si è sistemato ognuno per conto suo e si sfoglia mille euro di fogli di viaggio al mese procapite?

Entro il 2013, arruolando trecentocinquanta carabinieri all’anno e meno di duecento marescialli come verranno ricoperti i posti che si faranno per il congedo del personale? Ecco scoperto il trucco! Nel 1998 uscivano dalla scuola sottufficiali 1300 allievi l’anno! Chi coprirà la differenza di mille uomini che moltiplicata per tre fa circa tre-cinquemila carabinieri ai quali vanno aggiunti circa venti-venticinquemila brigadieri, appuntati e carabinieri che per i concorsi stanno nella stessa situazione. Ed ecco che i conti tornano. Da centodiecimila a circa 85-95mila! Se andrà bene! E per tornare a quello sventurato ordine del giorno del 23 luglio (vorrei sapere chi è l’ignorante che lo ha scritto) la smetta generale GALLITELLI di parlare di famiglia dell’arma. Qui ognuno sì fa i cazzi» suoi. Dispiace dirlo ma è così forse ancora in qualche piccola realtà d’Italia esiste lo spirito di una volta. Ma altrove il carabiniere arriva in borghese, fa il suo servizio, e sparisce, ed è sempre irreperibile, perché magari è costretto a fare il secondo lavoro in nero altrimenti non arriva alla fine del mese. O peggio (Napoli. Bari, Palermo) finisce pagato dalla mafia o camorra.

Ma nessuno sa niente e se qualcuno sa qualcosa tace, perché se no addio carriera! Datemi ascolto, non festeggiate, anzi disertate la festa dell’arma. Quanto costa? A chi serve? Se ne deve fare una in ogni provincia? È necessario? La finanza che sa il fatto suo ha deciso di farne una per comando interregionale. Pensate che risparmio di soldi e di uomini! Ma al comandante di legione se gli togliete quella e la virgo fidelis alla quale nemmeno crede perché certa gente va in chiesa solo perché c’è il vescovo o il cardinale, se gli togliete questo che fa? Le commissioni di disciplina bella rottura di coglioni! I trasferimenti No quelli li fanno ì politici perché arrivano già tutti segnalati e allora che fa? Che fa il capo del I° Reparto se non mettere la firma su trasferimenti di ufficiali che nemmeno propone perché chi decide è solo il comandante? E a lui che bisogna farsi raccomandare. Caro AGOVINO tornatene a Latina che là stavi meglio! Caro LAVACCA togliti dalle palle hai rotto il cazzo sistemato I figli e speso più di tre miliardi inutilmente per l’informatizzazione! E D’ANGELO non credi che sia giunta l’ora di andare in qualche altra parte d’Italia? Magari in Sardegna! Che cazzo capisce CAVALLO di pubblica informazione? Ma tanto adesso arriva SALTALAMACCHIA. Lui si che ci sa fare. A cocaina e femmine non lo frega nessuno! Tutti uomini del PRESIDENTE. E fuori c’è gente onesta che lavora. Per TOMMASONE e per quel coglione di CASARSA? Una volta quando le cose funzionavano seriamente, c’era La responsabilità indiretta! Un tuo dipendente sbaglia, paghi anche tu per non aver vigilato!

La storia di MARRAZZO a Roma, significa che queste non sono fesserie. Infatti la notizia era dei servizi ed è stata passata ai carabinieri dal generale PICCIRILLO per fare un favore a GALLITELLI e BERLUSCONI. Si proprio a BERLUSCONI perché, guarda caso il fatto scoppia dopo quello di MASTELLA e moglie a Napoli. Così sono tutti contenti, un fetente per parte e nessuno può dire niente. E i superiori dei marescialli coinvolti a Roma che invece di fare il loro lavoro vanno in giro per feste e cerimonie? TOMMASONE dice che sono mele marce! E perché non se s’è accorto prima? Dove stava con i suoi ufficiali a New York? Ma a loro non succederà niente. I poveri malcapitati però non possono essere gli unici a pagare non può finire a tarallucci e vino. Anche perché di situazioni cosi c’è ne sono a migliaia. E il comando generale che fa? TACE. E il suo comandante? Sta zitto così evita di dire altre stronzate! E lo stesso succede per il gravissimo episodio della morte del giovane tossico a Roma, riempito di botte e lasciato morire con il solito sistema di coprire tutto. Tanto chi ci va di mezzo saranno sempre i carabinieri. Ma non vi pare strano che anche questa volta a difendere l’arma scende in campo il ministro LA RUSSA. Ma perché noi non abbiamo più voce, non abbiamo ufficiali capaci di parlare, dobbiamo nasconderci dietro i politici. Ma certo ci nascondiamo dietro quei politici che a loro volta sono ricattati se è vero come è vero quello che ormai sanno tutti, E dove succede? Sempre a Roma. Una città abbandonata a se stessa dall’arma. Ma dove sono gli ufficiali? Cosa fanno? Dovete pretendere che se ne vadano lutti a casa; mi dispiace è andata male! Del resto con questi personaggi non poteva finire che cosi! Ma lei, comandante generale, lo sa che i comandanti di stazione a Roma e nelle grandi città il venerdì pomeriggio se ne vanno a casa, perché moltissimi occupano l’alloggio di servizio solo fittiziamente e noi li rivediamo il lunedì mattina? Nemmeno questo le hanno detto? Ma che cattivi, anzi che furbacchioni! E lei stia la tranquillo a fare imbrogli con LA RUSSA e company, tanto prima o poi se ne deve andare e se vuole un consiglio vada via ora! Perché non chiede allo scienziato del comandante della legione Lazio e al suo amico TOMMASONE quanti comandanti di stazione di fatto non occupano di fatto l’alloggio con la famiglia avendo casa di proprietà nelle vicinanze della capitale? Avrà una bella sorpresa! Ma lei queste cose le dovrebbe già sapere perché è stato comandante provinciale di Roma. E allora? Noi ci siamo rotti le palle a essere gli unici a dovere sempre pagare per tutti e per colpe che non sono nostre! Prenda provvedimenti subito! Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi! Questo diceva un tempo il comandante. Credo che applicando questo detto di comandanti ce ne rimarrebbero ben pochi.

Quanti tra questi signori ufficiali hanno mai visitato le loro stazioni, parlato veramente col personale, quanti si sono interessati sul serio dei problemi, anche economici delle famiglie o delle auto di servizio che sono ferme da mesi? Nessuno. GALLITELLI ti do un ultimo consiglio: controlla bene i fondi riservati delle legioni e dei comandanti provinciali. Come vengono spesi i soldi, e non sono pochi, che mandi? Se li mettono in tasca e alle compagnie non arriva niente. FALLI ARRESTARE! Chi sbaglia deve pagare e, per piacere, toglici il disturbo della tua presenza! INUTILE, DANNOSA E SERVILE!

Firmato

PASQUINO IL CARABINIERE PICCOLINO