mercoledì 4 maggio 2011

Leggete e diffondete questo comunicato U.N.A.C.

UNIONE NAZIONALE ARMA CARABINIERI
COMUNICATO STAMPA UNAC 19/20.4.2011.
CONGELAMENTO DI OGNI ATTIVITA’INVESTIGATIVA.
200 MILA TRA CARABINIERI E FINANZIERI ALLO SBANDO COLPA DEL NUOVO CODICE DELL’ORDINAMENTO MILITARE.

Con l’entrata in vigore del Nuovo Codice dell’Ordinamento Militare, ( D.L. 66 / 2010), 200 Mila tra Carabinieri e Finanzieri in Servizio ed altrettanti in Congedo per inabilità, sono stati lanciati nel baratro.
Il Codice ha stabilito infatti che un Carabiniere o Finanziere operativo può subire il Licenziamento dal Corpo (rimozione) in qualsiasi momento e per non meglio specificati motivi disciplinari, (Art.865-867)decisi dall’insindacabile giudizio dei Dirigenti Ufficiali, (lasciati immuni dal Codice) che spesso agiscono anche per motivi legati alla non riuscita “coercizione” dell’Attività di Polizia Giudiziaria da parte dei sottoposti, che invece in base alla legge hanno il diritto di agire autonomamente.
Il Licenziamento che in via gradata può essere giustificato in caso di condanna penale irrevocabile, rimane ASSOLUTAMENTE INGIUSTO quando avviene invece anche in caso di avvenuta Archiviazione, Estinzione o Assoluzione del Procedimento Penale, ovvero nel caso in cui il Carabiniere o Finanziere sia in servizio che in congedo, abbia subito una “denuncia/querela”, a causa della sua attività professionale e non, che in sede processuale sia stata Archiviata o si sia conclusa con Assoluzione o Estinzione del procedimento (Art.1392). In sostanza per rendere innocuo un Carabiniere o Finanziere “scomodo”, perché non allineato all’altrui pensiero in sede investigativa, basta denunciarlo per qualche ipotesi di reato, in sede Ordinaria o Militare, ed il gioco è fatto.
Comunque vada e finire, quel Militare è FUORI.
Mentre per i Carabinieri e Finanzieri in servizio, la “rimozione” equivale al licenziamento, per quelli in Pensione per inabilità, magari per aver riportato ferite in conflitti a fuoco, o contratto infermità in servizio, o contratto il cancro per le missioni all’estero,(leggi contaminazioni da uranio impoverito)la “rimozione” (che viene fatta decorrere dalla data di cessazione dal servizio Art.867), equivale alla perdita della Pensione di Inabilità, concessa dagli Ospedali Militari, relegati ad Enti di nessuna rilevanza(Art.880).Tale ultimo assunto per i Congedati, viene esteso a tutti coloro che in qualche modo anche in ambito di servizio di leva obbligatorio oggi abrogato, hanno svolto il proprio servizio nell’Arma dei Carabinieri, ovvero “cittadini” ex-Carabinieri Ausiliari oggi impegnati in sede Sociale, Politica, Sindacale, Giornalistica e Assistenziale, esercitando così una “militarizzazione” ed un controllo “coercitivo” di una fetta della Società Civile.
Il risultato è che tutti i Carabinieri e Finanzieri in Servizio ed in Congedo si trovano nella condizione di divenire “indigenti”, da un momento all’altro mentre per gli Invalidi per servizio, per aver già perso il lavoro, per non averne la possibilità di trovarne un altro perché dichiarati invalidi e senza alcuna possibilità economica per il mantenimento delle proprie famiglie, la situazione appare subito drammatica.
Unica possibilità, quella obbligatoria di ricorrere ai Tribunali Amministrativi, i quali ultimi (leggi Tar del Lazio e Consiglio di Stato) sono recentemente “allineati” ai vertici Militari, se non altro perché molti Giudici di Tar, hanno avuto ed hanno contatti con le Scuole che formano i Dirigenti Ufficiali, (quelli che firmano i provvedimenti di licenziamento) quali insegnanti di Diritto Amministrativo, mentre molti Consiglieri del Consiglio di Stato provengono dagli stessi vertici delle Forze Armate, ovvero sono ex Generali in Pensione.
Non resta che ADIRE, in massa, alla CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA PER I DIRITTI DELL’UOMO.
Siamo di fronte a centinaia di contenziosi aperti dall’entrata in vigore del Codice, che creano gravissimo malcontento con minacce di gesti insani e clamorosi da parte di molti, e con il rischio della “paralisi” dell’attività operativa ad iniziativa, secondo il detto comune “per non rischiare di sbagliare è meglio non fare”.
Nel periodo storico di inasprimento del confronto Politico in sede Istituzionale, anche a causa di vicende giudiziarie che vedono coinvolti membri delle Istituzioni, ed in fase di Riforma della Giustizia, ( leggi anche processo breve),i Carabinieri e Finanzieri rischiano di rimanere i “capri espiatori” della situazione grave in cui versa il Paese.
L’Unione Nazionale Arma Carabinieri, investita della vicenda, in quanto unica realtà rappresentativa “fuori dai palazzi del potere”, di tutti i Carabinieri in servizio ed in congedo, in data 19/20 Aprile, nel proclamare lo stato di agitazione, è riunita in Consiglio Direttivo Nazionale in Roma, zona Parlamento, per la presentazione di Petizioni alla Camera, e per decidere sulle iniziative da intraprendere nell’immediato futuro, richieste da tutti i Carabinieri in servizio ed in Congedo, non esclusa una manifestazione di Piazza a livello nazionale che vedrebbe coinvolti tutti i 500 mila Militari in servizio ed in congedo delle varie Armi.